da Dida » 29 nov 2006, 17:34
Il Risotto alla milanese che mangiamo ora è un po’ diverso da quello che mangiavano i nostri nonni e bisnonni. Infatti gli ingredienti “canonici” erano il riso Vialone nano, il burro, il midollo di bue, il sugo d’arrosto, una cipolla di Milano dorata, il brodo di più carni, ristretto e saporito, lo zafferano in pistilli e il grana Lodigiano o Padano stravecchio, quindi adatto ad essere grattugiato. Non era contemplato il vino che veniva invece aggiunto in quel di Monza e nel resto della Brianza nonché a Como e Lecco.
Il risotto doveva e deve essere “all’onda”, cioè morbido, con i chicchi sodi ma legati dal burro e dal grana.
Anche sull’uso del vino, rosso o bianco, molto è stato detto ma nei secoli passati il vino prevalentemente prodotto intorno a Milano era vino rosso, come il San Colombano o i vini dell’Oltrepo o quelli di Franciacorta. E’ difficile trovare ricette antiche che prevedessero espressamente vino bianco.
Vi metto due ricette, la prima è quella ancora in uso in casa mia anche se è molto difficile, oggigiorno, trovare il midollo di bue.
La seconda è tratta dal libro “Vecchia Milano in cucina” di Ottorina Perna Bozzi, una bibbia della cucina milanese che risale agli anni ’60 e che raccoglie ricette tradizionali di Milano, anche molto vecchie. In onore dello zafferano il libro è stato stampato su carta paglia di quel colore.
Risotto alla milanese “moderno” (inizio 1900)
Ingredienti per 4 porzioni:
350 gr. di riso Vialone o Arborio o Carnaroli o Roma
50 gr. di burro
30 gr. di midollo di bue
100 gr. di grana padano stagionato o Lodigiano con la goccia
0, 5 gr. di zafferano in pistilli o una bustina di zafferano in polvere
una cipolla di media grossezza - vino rosso robusto - brodo di carni miste (manzo, gallina, lingua, testina di vitello), circa un litro.
Mettere a bagno i pistilli in una ciotola in un mestolo di brodo bollente, tenendo in caldo. Mondare la cipolla, lavarla e asciugarla poi tagliarla a fettine sottilissime. Mondare il midollo di bue levando i rimasugli di sangue, lavarlo e asciugarlo. Far soffriggere 30 gr. di burro in una casseruola pesante, poi farvi appassire la cipolla e il midollo che si dovrò sciogliere. Unire il riso, mescolarlo bene con un cucchiaio di legno e appena sarà ben tostato (diventerà traslucido) bagnarlo con mezzo bicchiere di vino che si lascerà poi consumare. Coprire con due o tre mestoli di brodo bollente, mescolare e portare a cottura unendo pian piano altro brodo bollente. Cinque minuti prima della fine della cottura aggiungere il brodo con i pistilli o lo zafferano in polvere sciolto in poco brodo. Levare dal fuoco il riso al dente e condirlo con il grana e il burro rimasto mescolando bene e lasciandolo poi lì a mantecare per uno o due minuti, al caldo. Servire con eventuale altro grana a parte.
Risotto alla milanese “antico” (da “La cuciniera che insegna a cucinare alla casalinga”, Milano 1809)
Cipolla tagliata e passata fritta in butirro sino al color nocciolo, cervellato (n.d.r. insaccato tipico milanese ora scomparso), brodo buono, un poco di grasso d’arrosto, lasciate bollire per mezz’ora e passate il brodo al setaccio, in questo brodo mettete il riso e zafferano. Fate cuocere sino a quando resta asciutto, mettetevi formaggio di grana abbondante, un poco di pepe ed un poco di butirro fresco.
Daniela Mari Griner
In amore, come in cucina, ciò che è fatto troppo in fretta è fatto male.
Anonimo